Borago officinalis L.

Nome comune: borragine, borrana
Famiglia: Boraginaceae

borago_officinalisOriginaria dell’Asia Minore o dell’Africa del Nord, coltivata in Spagna dagli Arabi nel Medioevo dove si è diffusa in tutte le regioni temperate del globo. Il nome Borago deriva dal latino “borra” stoffa di lana ruvida, in riferimento alla peluria che ricopre le foglie o dall’arabo “abou-rach” padre del sudore, ma l’origine del nome rimane incerta poichè questa pianta non è menzionata nei testi antichi. Plinio la riteneva in grado di risvegliare gli spiriti vitali e la chiamava “euphrosinum” erba di allegria, di gioia. Nel Medioevo veniva descritta come generatrice di buon sangue; usata contro la debolezza di cuore, nella malinconia e nei deliri.

Habitat: cresce spontanea negli orti , nei viottoli, incolti e macerie; fino a 1000m, raramente fino ai 1500.

Parte utilizzata: soprattutto i semi; fiori e sommità fiorite da maggio a settembre. I teneri germogli, le foglie e i fusti succosi quasi tutto l’anno.

Impiego terapeutico: manifesta proprietà diaforetiche, diuretiche, emollienti; è un buon stimolante delle funzioni renali e nella ritenzione dei liquidi; un eccellente depurativo del sangue sia come infuso che semplicemente consumata come insalata. Nelle affezioni delle vie respiratorie: bronchiti, stati febbrili, tosse, raffreddori e stipsi. Affezioni cutanee: eczemi, psoriasi e prevenzione delle rughe. I risciacqui aiutano nel caso di infiammazione delle vie orali. I bagni con l’infuso puliscono e decongestionano la pelle. Centrifugata con crescione e tarassaco dà un’ottima bevanda depurativa per la carnagione.

 

Borago officinalisModi di preparazione

Infuso dei fiori: un cucchiaino per tazza d’acqua bollente. Non prepararne grandi quantità e non lasciare infondere troppo a lungo.

Tisana diuretica di Valnet: fiori di borago, ginestra, sambuco, betulla anche la corteccia e barbe di mais.

Decotto: una manciata di pianta fresca (25-30gr) tagliuzzata fatta bollire per 20 minuti in mezzo litro d’acqua; berne a bicchieri durante la giornata con miele e zucchero. La pianta già cotta si puo consumare condita con olio e limone.

Infuso: una manciata di pianta essiccata (25-30gr) in mezzo litro d’acqua bollente; berne tre bicchieri al dì.

Soluzione idroalcoolica

Posologia: 30 gocce tre volte al giorno.

Galenica: pianta intera fresca, titolo 45°.

Olio

L’olio ottenuto dai semi soprattutto per spremitura a freddo è impiegato per le sue proprietà antinfiammatorie nel trattamento di dermatite atopica, eczema, psoriasi; nella perdita di elasticità cutanea dell’epidermide (disidratazione cutanea), nella prevenzione delle rughe e nell’artitre. Si caratterizza per unaconservazione difficoltosa (perossidazione). Per altri usi terapeutici vedi Oenothera biennis.

Collirio

L’acqua distillata dei fiori calma l’infiammazione degli occhi.

Principali costituenti: Mucillagine; alcaloidi pirrolozidinici (in piccola quantità): licopsamina, amabilina, intermedina, supinina, tesinina (nei fiori); tannino, resina, sali minerali, nitrato di potassio, calcio; allantoina, acido palmitico, olio essenziale, vitamina C; nei fiori flavonoidi (Kenferol e Quercetol), antociani ( responsabili del colore azzurro del fiore) e poliol (bornesitol).

Semi: il tenore in olio varia a seconda delle modalità estrattive e il grado di maturazione, dal 13 al 35%. Un olio ad acidi grassi insaturi: acido linoleico (30-40%) appartenente alla classe degli acidi Omega6 , acido oleico (15-19%) e acido gammalinoleico (18-25%) appartenente alla classe degli acidi Omega3, acido palmitico (9-12%), estearico (3-4%).

Avvertenze ed effetti secondari: tutte le preparazioni di Borago officinalis devono essere accuratamente filtrate per eliminare i peli; la pianta essiccata perde molte delle sue proprietà.
Gli steli fogliati contengono alcaloidi pirrolozidinici ad azione epatotossica che possono causare problemi al fegato anche se la loro concentrazione è minima e variabile, è sconsigliato quindi un utilizzo in quantità elevata e continuata delle foglie e dei fiori allo stato crudo. I fiori contengono un alcaloide, la tesinina, una pirrolozidina satura non generatrice di pirroli. Si tende tuttavia a sconsigliare l’impiego terapeutico delle parti aeree della pianta ad eccezione dei semi (privi di alcaloidi).
E’ sconsigliato l’utilizzo a persone che soffrono di disturbi epatici e a donne in stato di gravidanza.

Borago officinalis Identificazione

La Borago officinalis è una pianta annuale ed erbacea  molto diffusa, con portamento eretto, altezza dai 20 ai 60 cm; tutta la pianta è ricoperta da una folta e ispida peluria bianca, le foglie sono alterne di forma ovale, dentate, le inferiori picciolate, le superiori sessili con la base allargata e scorrente sul fusto; fiori blu vivo dagli stami quasi neri, di breve durata, aperti a stella e riuniti in grappolo ramoso; i frutti sono degli acheni contenenti dei semi di piccole dimensioni.

Cucina: la pianta viene utilizzata soprattutto per l’alimentazione. Fornisce un nettare molto ricercato dalle api che ne ricavano un miele con un aroma gradevole.

Le foglie, bollite (per eliminare la peluria) come gli spinaci sono buone nelle zuppe e nelle minestre. Sono ottime per frittate e frittelle con la pastella oppure utilizzate per riempire  ravioli, tortellini,  pasta verde e involtini. Possono inoltre essere usate per aromatizzare le varie pietanze con il loro sapore asprigno. I teneri germogli crudi e tagliati finemente  insieme a crescione e tarassaco danno un gusto gradevole alle insalate.

I fiori sono commestibili e possono essere usati come guarnizione di diversi piatti. Vengono aggiunti per dare colore alle insalate e si possono aggiungere negli aceti aromatici come colorante. Congelati all’interno di cubetti di ghiaccio danno una nota di colore nelle bevande estive. Canditi sono usati per decorare dolci.

Galeno diceva che messa nel vino rallegra e consola l’animo, in alcuni paesi si aggiungono fiori e foglie al vino per dargli un sapore rinfrescante (si mettono 50gr di sommità fiorite essiccate e ben tritate a macero per 8 giorni in 1l di vino bianco agitando giornalmente, in seguito colare e filtrare).

 

 

 

 

MATERIALE A SCOPO INFORMATIVO
Per uso alimentare e terapeutico consultare prima un medico o uno specialista.